Nuova recinzione attorno al sito di Mondeval
«Presto una nuova recinzione attorno al sito di Mondeval»
San Vito (bdv) La recinzione attorno allo storico masso di Mondeval, divelta dai vandali o dal bestiame, continua a far parlare di sè. E oggi a dire la sua è Piero Menegus, il presidente delle Regole sanvitesi, proprietarie del territorio: «Mondeval è zona a pascolo e il bestiame ne beneficia legittimanente; che quella zona sia diventata sito archeologico è un valore aggiunto, ma la destinazione primitiva è quella del pascolo». Su chi deve intervenire per ripristinare la recinzione, Menegus ha ancora una volta le idee chiare: «Stiamo organizzando una giornata in cui eseguiremo un accurato sopralluogo sul sito. Attorno al sasso rifaremo una piccola recinzione, anche se vedrei meglio solo il cartello segnaletico che dica dell’importanza di quel masso solitario nel contesto di Mondeval. Devo segnalare con rammarico altri abusi: mi hanno riferito che nel corso dell’estate non sono mancati i ricercatori privati che, muniti di zappa e zappetta, scavavano qua e là alla ricerca di improbabili reperti archeologici. Hanno manomesso il terreno e fatto dei danni. Questa è l’altra faccia della medaglia. Noi siamo custodi anche dell’integrità del territorio e non ci piacciono esercizi arbitrari e velleitari che lo modificano. Vedremo come agire per tutelare la nostra proprietà». Dal canto loro, sia il sindaco che il presidente dei ladini sono in attesa delle decisioni delle Regole. «Il sito archeologico è un bene di valore inestimabile, che ci ha dato immagine e notorietà. Ma non voglio entrare in polemica con nessuno. Ci siamo parlati anche col sindaco di Selva, dove si conserva l’originale dell’uomo di Mondeval -ha detto Piero De Vido- Personalmente ho fatto un sopralluogo e ho visto il degrado; peccato che succedano certe cose» ha commentato Daniele Lucia. Ma non è detto che le Regole non diano formale incarico all’associazione ladina di seguire e di riferire gli eventi legati alla scoperte archeologiche e alla loro valorizzazione, sia a Mondeval che in Giau.
Da “IL GAZZETTINO” di domenica 28 settembre 2008.
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SITO DI MONDEVAL IN DEGRADO 16/09/08
Sito di Mondeval in degrado, alpini mobilitati ma a certe condizioni.
Selva. Indignazione, da parte del consigliere comunale di minoranza di Selva di Cadore Giuseppe Romanelli, nei confronti dei danni riportati dal sito di Mondeval . «Leggo su Il Gazzettino la triste sorte del sito di Mondeval – afferma – devastato dai vandali e dalle bestie al pascolo; il fatto di inaudita gravità non è imputabile certamente alle bestie al pascolo né solo ai vandali, persone ignoranti, prive di cultura, deficienti nella testa, cuore e spirito, ma anche a quei pubblici amministratori che hanno perseguito il disegno di allontanare dal Museo, dai reperti, dalla cura di Mondeval , Mandriz, Giau, in sintesi dallo studio e dalla scoperta della nostra storia, quei valorosi volontari che hanno iniziato, avviato, percorso e costruito in quasi venticinque anni di attività, la scoperta di Mondeval , uno dei più importanti siti mesolitici d’Europa, in nome dell’arroganza e presunzione di poter fare meglio e di più anche senza l’aiuto di tale volontariato probabilmente ritenuto inutile e dannoso. Questo è il primo passo della vicenda; altro ancora più eclatante seguirà, fino a perdere, forse, anche il frutto di tanto lavoro».
Da “IL GAZZETTINO” di martedì 16 agosto 2008
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DANNI A MONDEVAL 03/09/08
Mondeval, danni da vandali e animali
Recinzione distrutta dalle bestie.
S.VITO Sito archeologico deturpato. Dopo i vandali, ci si mettono anche le bestie al pascolo. Un vero disastro. Mondeval, uno dei più importanti siti mesolitici d’Europa, ha vissuto in condizioni pietose per abbandono e disinteresse la sua migliore stagione di riscontri e di popolarità. Il famoso sasso aggettante, sotto cui Vittorino Cazzetta scoprì lo scheletro del cacciatore del mesolitico, sembra non abbia pace: ad “occuparsene” sono stati prima i “soliti” vandali che hanno divelto parte della recinzione. Un gesto sconsiderato, frutto dell’insensibilità di saccheggiatori; ora le bestie al pascolo ne hanno completato l’opera radendo al suolo i paletti verticali e le stanghe della recinzione. Una situazione che definire “pietosa” è certamente poco.
Andrea De Lotto, che insieme a Daniele Lucia ha seguito tutte le vicende archeologiche legata al sito, ha fotografato e segnalato il nuovo grave affronto, chiedendo alle autorità un immediato intervento almeno per ripristinare lo staccato che circonda il famoso sasso.
L’esaudimento della richiesta dirà che il sito continua ad essere al centro di un vasto movimento di interesse e di attenzione, che le azioni dei vandali e del bestiame non compromettono il significato dello storico ritrovamento e che gli studiosi e gli appassionati di archeologia possono rimanere tranquilli: c’è chi vigila sul loro “gioiello” più prezioso della collana e non permetterà che mani irriverenti deturpino la testimonianza più significativa della preistoria sanvitese e dolomitica!
Bortolo De Vido
Da “IL GAZZETTINO” di mercoledì 3 agosto 2008