E il Museo Cazzetta rinasce

di andrea

 

SELVA DI CADORE. Inaugurato ieri il museo civico Vittorino Cazzetta, dopo anni di restauri. Centinaia le persone in sala. L’evento, presentato da Mirko Mezzacasa, ha preso il via con il saluto a Irma Cazzetta, mamma dello scomparso Vittorino. Il sindaco di Selva, Ivano Dall’Acqua, ha poi raccontato la storia del museo. «L’idea nacque intorno agli anni ’80 ad opera degli “Amici del museo”», spiega, «si voleva creare uno spazio espositivo per elementi etnografici e fossili. Ma, in quegli stessi anni, Vittorino scoprì il sito mesolitico di Mondeval, quindi lo scheletro e le impronte dei dinosauri sul Pelmetto. Scoprì inoltre il sito di Mandriz. Ora vogliamo fare crescere ancora di più il nostro museo, portandolo anche all’esterno e facendolo conoscere a livello nazionale».  «Questo museo rappresenterà certamente un punto d’eccellenza per la nostra valle», ha aggiunto il presidente della Cma, Luca Lucchetta. Ha preso poi la parola l’assessore alla cultura Daniela Templari. «Mi piacerebbe che il museo della Val Fiorentina entrasse in collegamento con quello di Bolzano, perché sono due musei “vicini”», ha spiegato, «la mummia di Otzi conservata a Bolzano è più avanti nel tempo rispetto all’uomo di Mondeval, ma un’asse tra i due musei è un’ipotesi interessate». Sono poi intervenuti un delegato della Fondazione Cariverona per portare i saluti del presidente Paolo Biasi, Rizieri Ongaro per il Gal Alto Bellunese e il senatore Gianvittore Vaccari. Il professor Antonio Guerreschi, curatore scientifico del museo, ha esposto al pubblico la sezione archeologica del museo di cui si è personalmente occupato. «Va considerato che qui non ci troviamo solo in un museo», ha detto, «è un centro culturale, qui vicino c’è una biblioteca, ora siamo in una sala conferenze. Un paese piccolo come Selva, di 600 abitanti, ha un museo degno di una grande città. E’ vero, abbiamo speso dei soldi ma questi soldi sono stati investiti nel futuro e per investire nel futuro bisogna alimentare la cultura». E’ seguito poi l’intervento dell’architetto Marino Baldin che ha lavorato ai progetti di ampliamento del museo fin dall’inizio. «E’ stata un’avventura», ha detto, «si trattava di spendere una cifra importante per un comune di 600 abitanti. Il museo non è stato concepito come un contenitore di oggetti ma come un contenitore di emozioni». Dopo i saluti di Floriano Pra, l’intervento dell’assessore regionale Marino Finozzi. «Sento l’orgoglio di questa terra che vuole far conoscere le proprie origini», ha dichiarato. In conclusione, tutti all’ingresso del museo dove la signora Irma Cazzetta, in compagnia del sindaco e dell’assessore Finozzi, ha tagliato il nastro. Infine la benedizione da parte del parroco don Sergio Pellizzari.

 

Irene Pampanin

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il Corriere delle Alpi — 25 luglio 2010

 

BREVE DESCRIZIONE DEL MUSEO:

La formazione del Museo di Selva di Cadore risale al 1980 ed è dedicato a Vittorino Cazzetta (autore di rilevanti scoperte scientifiche e principale artefice della formazione del Museo, prematuramente scomparso nel 1997). Si tratta di un Museo Archeologico e Paleontologico i cui principali reperti sono costituiti da una sepoltura mesolitica completa di corredo funerario ritrovata a Mondeval de Sora e un enorme calco di dolomia del Pelmetto con impronte di dinosauro. Il Museo è stato recentemente ristrutturato con importanti interventi che hanno riguardato sia la sede ove è ospitato, sia l’allestimento. Il Museo Vittorino Cazzetta si sviluppa su due piani di un bel edificio di proprietà del Comune di Selva di Cadore ed è dotato di vari servizi. In particolare  al piano terra sono presenti la biglietteria, la biblioteca, il guardaroba, il book-shop, la caffetteria e una sala conferenze; al piano primo sono invece sviluppate la sezione geologica-paleontologica e archeologica, mentre al secondo piano sono collocate la sezione protostorica e storica e la saletta audiovisivi, inoltre nel piano interrato aperto fronte strada è stato ricavato un ampio spazio espositivo adibito a mostre ed eventi culturali. Il Museo è facilmente raggiungibile sia in auto che a piedi e si trova sulla strada principale della vallata nei pressi dell’abitato di Selva, inoltre è collegato attraverso i percorsi esterni al nucleo storico di Rova e quindi alla “Via del ferro” (“strada de la vena”) verso Andraz e San Martino in Badia.

 

testo tratto dal sito:

http://www.valfiorentina.it/selva/cu/museo.htm

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