CEDNEA

Questo sito nasce con lo scopo di divulgare la nascita del CEDNEA già dalle fasi di ideazione, ricerca e progettazione. Ciò è possibile grazie al materiale prodotto dal gruppo di lavoro incaricato di realizzare la struttura, illustrato qui nel rispetto della tutela dei reperti trattati; e grazie al lavoro di valorizzazione culturale del territorio, svolto negli ultimi anni dall’Union Ladina d’Oltreciusa.

 

 

Il ritrovamento dell’Uomo di Mondeval avvenuto nel 1987 nel territorio del comune di San Vito di Cadore ha portato numerosi studiosi, ricercatori e appassionati locali a concentrare le loro attività di ricerca storico-archeologica su quelli che possiamo identificare come i territori dell’antica Regola Granda di San Vito, suddivisa oggi nei comuni di Vodo, Borca, San Vito e Cortina d’Ampezzo lungo la valle del Boite e di Selva di Cadore lungo la val Fiorentina. Dopo trent’anni di attività, a volte molto intense, l’interesse verso questo complesso patrimonio naturalistico, storico e archeologico è cresciuto, trovando spazi d’azione anche in altre discipline. E non solo in ambito locale. Così le spettacolari praterie da pascolo d’alta quota che si estendono dalla Gusela al Pelmo, le estese aree a bosco che le delimitano lungo i versanti della valle del Boite e della val Fiorentina, le strutture e i beni culturali, alcuni di grande importanza, ritrovati su queste aree e, in alcuni casi, trasportati nelle comunità dei fondovalle, sono diventati gli elementi che hanno reso universalmente riconoscibili per la loro uniformità e ricchezza storico-ambientale questi pascoli d’alta quota dell’alto Cadore. Ma tali attività travalicano, com’è ovvio, lo stretto ambito accademico-scientifico legandosi indissolubilmente alla necessità dell’uomo di queste valli di riutilizzare e reinterpretare in modo moderno i significati e i valori che emergono da questo straordinario bagaglio di elementi materiali e immateriali.

 

Per dare una risposta concreta a queste necessità, da alcuni anni l’Union Ladina d’Oltreciusa, con la collaborazione dell’Amministrazione comunale e delle Regole di San Vito di Cadore, promuove una serie di interessanti studi di approfondimento scientifico-culturale. Tali attività hanno gradualmente maturato nei loro promotori, ma anche tra la popolazione locale, la consapevolezza di dover dotare la società di questa parte della regione dolomitica e, più in generale della regione alpina, di una struttura appositamente dedicata alla valorizzazione del proprio paesaggio culturale e che tale struttura debba essere in grado di superare l’organizzazione tradizionale del museo etnografico espositivo, considerata non adeguata a raccontare la complessità del tema. Da qui l’idea di far nascere il CEDNEA: un Centro Espositivo e di Documentazione Naturalistica, Etnografica e Archeologica che si ripropone, come “missione” principale, di avviare e gestire lo sviluppo del proprio patrimonio naturalistico-culturale facendo interagire tra loro territorio, società e ricerca scientifica attraverso l’uso delle nuove tecnologie multimediali, interattive e di rete.

 

Ma l’attuale dislocazione frammentaria dei risultati fin qui ottenuti dalle ricerche e lo stato non ancora concluso di alcune di esse ha suggerito di anteporre alla realizzazione “fisica” della struttura sopraindicata un’ulteriore fase di studio sul territorio che consenta di approfondire i seguenti argomenti: 1) concludere, per quanto possibile, la conoscenza dei temi aperti da alcuni recenti ritrovamenti 2) omogeneizzare, su un piano di approfondimento medio alto, la conoscenza puntuale di tutto lo spazio geografico preso in esame attraverso il censimento di tutte le tracce antropiche 3) avviare l’inserimento delle nuove tecnologie informatiche e satellitari come strumenti base per la manipolazione dei dati. Dunque, una fase potenzialmente destinata a produrre una notevole quantità di nuove conoscenze che, se adeguatamente documentate e organizzate nel rispetto della tutela dei reperti trattati, ad esempio, tra le pagine di un sito internet come questo, possono avviare, già dalla fase progettuale, sia la divulgazione della nascita di questa struttura, sia l’interazione, in ambito locale, tra la popolazione, i promotori del nuovo Centro e il gruppo di lavoro incaricato della sua realizzazione.

 

 
                       
 
 

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